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Come molti sanno, al tempo della mia conversione avvenne all'esito di alcuni eventi, dei quali uno tra i principali, seppur non esclusivo, fu la morte di una nota frequentatrice del socialino d'antan.
La mia frequentazione della Chiesa iniziò dunque dalla parrocchia ove erano stati celebrati i suoi funerali, e dove nel corso degli anni, da un primo approccio che potrei definire di educata superstizione, riuscii ad apprendere molto e maturare una fede consapevole anche grazie a molte letture.
La più grande fortuna, comunque, fu per me l'esser capitato, per puro caso, in una parrocchia dotata di preti eccezionali sia per competenza teologica che per capacità didattica: ogni messa e ogni omelia era l'occasione per imparare qualche cosa di nuovo e vedere le vite, terrena e non , sotto prospettive non scontate.
Di questa fortuna ne sono consapevole quasi ogni volta che andiamo a sentir messa in qualche altra parrocchia, prima fra tutte quella ove sarei territorialmente appostato: e mi chiedo come si faccia a coltivare un rapporto con lo spirito, quando questo viene mediato da certi preti che hanno sempre la stessa parola -e banale- per ogni occasione.
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Mister Fisk
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La pronuncia corretta è con la z dolce, tipo Montsa, mi raccomando.
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BennyCemoli
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