ci sono andata qualche volta 10 anni fa, Maria c'era ma era già troppo anziana. per il prezzo andava tutto più che bene, buon minestrone, porzioni abbondanti, si stava al caldo. nulla di cui scrivere a casa comunque.
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irene
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un posto speciale da area mentale protetta. tra i ricordi cari del luogo ci fu che riuscimmo a socializzare sul sentiero con una famiglia di aristocratici dal cognome altisonante. ci invitarono a bere una cosa nella loro deliziosa baita walser ristrutturata del 600. un'esperienza da vero escursionista proletario
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renzo
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che poi, "fans", ahahahahahah, cioè, l'avete capita no? "FANS", perché ahahahhahahah *rumore di sparo fuori campo, risate che si interrompono, rumore di corpo che cade a terra*
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ironicmoka
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«Erano botteghe artigiane, soprattutto marmisti e decoratori, perché in passato le lastre di pietra arrivavano in città per via d'acqua e proprio qui sotto scorreva un canale. Lavoravano per grandi nomi, come Arturo Martini o Andrea Cascella. C'erano anche uno specialista di gessi e uno sbalzatore in rame»
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renzo
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Non ci sarebbe mica niente di male ad essere Gramellini, se non quando ti pagano profumatamente per quello.
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LaMucci, Criceto di Satana
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