«Io non mi chiamo Miriam», dice di colpo un’elegante signora svedese il giorno del suo ottantacinquesimo compleanno - questa è la frase, sulla piega della copertina, che mi ha spinto a comprare questo libro. avevo capito che si trattava della storia di una donna, sopravvissuta ai campi di concentramento, che, identificata per caso con un'altra, si è trovata a viverne la vita. non è solo/semplicemente così.