incancellabile PARASSITA
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il WTF quotidiano,
Lega Nerd
Ore 8 di mattina. Ambulatorio ASL. Dopo aver pagato al CUP, consegno dei campioni da far analizzare. La gentile infermiera lotta un po' con la stampante delle etichette, poi impreca e accende un pc in un'altra stanza, scusandosi per l'accaduto. Poco dopo arriva l'infermiera capa e ambedue smanettano coi fili della stampante che non funziona, senza successo. ->
Nel frattempo l'altro pc si è avviato e per fortuna (!) la sua stampante produce l'etichetta necessaria. Ringrazio le infermiere, prendo il foglio per il ritiro del referto e vado.
#infermierenerd -
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(la manovra "corretta" forse sarebbe stata: 1) spegni e riaccendi la stampantina; 2) riavvia il pc; ma insomma...)
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Tenebrose silhouette velate, volti di donne fagocitati da lembi di stoffa: immagini che ci sono familiari e che tuttavia continuano a turbarci. Perché? Come mai il velo ferisce tanto lo sguardo degli europei? Bruno Nassim Aboudrar riaccende il dibattito e mette in luce i malintesi che si sono sedimentati intorno alla millenaria usanza di nascondere il volto delle donne. Il velo non nasce musulmano ma lo diventa. Il Corano lo menziona appena. La storia che mette capo all’obbligo di indossarlo è lunga e complessa e al suo interno l’epoca del colonialismo costituisce una tappa decisiva. Se il velo ci traumatizza non è tanto perché offende la dignità delle donne o viola il principio della laicità quanto perché stravolge un ordinamento visuale fondato sulla trasparenza e vi contrappone una provocatoria esaltazione dell’occultamento e della segretezza. Ma le donne musulmane che vivono in Paesi occidentali e indossano il velo sanno davvero quel che fanno? Perché in realtà, facendo vedere che si nascondono, nascondono che si fanno vedere… Soffermandosi sul Corano e analizzando il carattere voyeuristico dell’arte orientalista, questa storia incrociata dello sguardo, illustrata da riproduzioni di quadri e fotografie, offre un’originale lettura delle strategie che sono all’opera dietro il velo.
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Per la comunione ho avuto in regalo un velo di pizzo. Per mia nonna e fino ai primi Settanta per mia madre era normale andare a messa con il.velo
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Paperdoll
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un industriale super-ricco che costruisce razzi e cerca di provocare il caos perché è segretamente nazista... mi ricorda qualcuno...
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più che predizioni, quello del miliardario supercattivo sembrava uno stupido cliché perché i cattivi da sempre sono dipinti così. #einvece -
degra
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Ai miei tempi (?) girava la gag dell'anziano che andava a comprare il pane. "Un chilo di pane, per favore". La commessa, sapendo che viveva solo, gli chiedeva "Ma è solo per lei?". "Sì" rispondeva l'anziano. Al che la commessa gli diceva "Ma guardi che poi le diventa duro..." e l'anziano, emozionato "Allora me ne dia due chili!" ...
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Avevo capito che dessi la colpa a Trump per la nuova epidemia di morbillo. Un po' presto. Per la sua diffusione ci contiamo, purtroppo.
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ilcomizietto
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si stanno sparando nei piedi col fucile, ma purtroppo ci andrà di mezzo anche chi non c'entra niente, chi non ne sa niente... in Africa, Asia, e pure in Europa
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