Il problema non sono il sessismo o il razzismo o altri tipi di "discriminazione" latenti in certe battute e certi discorsi, è l'inconsapevolezza degli stessi, la banalità, il luogo comune snocciolato senza alcuna sensibilità. I miei colleghi, trenta-quarantenni mediamente istruiti, non è che siano stronzi o beceri, è proprio che non si rendono conto (ciao, oggi mi sono goduta una serie di battutacce su corridori e nuotatori di colori che non intendo ripetere).