Nella sua lunga carriera Elia Spallanzani si vide rifiutare i manoscritti praticamente da tutti gli editori italiani. Avviluppato e quasi soffocato dalla sua signorilità, il grande autore mai se ne adontò, tranne per il rifiuto della Adelphi: a quanto racconta la nipote Letizia, infatti, il laconico biglietto gli dava del "brav'uomo" e suggeriva una possibile collocazione presso editori "più vicini alla plebe".