comunque ho postato i cisti ed è venuto fuori il discorso degli incendi, il post di Bach ha tirato fuori quest'episodio spiacevole, mi sa che è meglio se per oggi me ne sto in quarantena :(
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Mauro
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Mauro
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Vieni al parco sepolto nel letargo/ e vedi: il riso di lontane spiagge,/ l’azzurro delle pure nubi irraggia/ repente i laghi e ogni striato varco.// Là cogli il greve giallo, qui ti dona/ betulla e bosso un grigio: il vento è mite:/ le rose tarde ancora un po’ fiorite/ scegli e baciale e curvane corona.// E gli ultimi degli asteri ricorda:/ la porpora sui tralci dell’agresto/ e della verde vita ogni altro resto/ lieve nel volto dell’autunno accorda.
In questa poesia di Stefan George troviamo versi la cui purezza mozza il fiato. Senti: “Là cogli il greve giallo, qui ti dona/ betulla e bosso un grigio: il vento è mite:/ le rose tarde ancora un po’ fiorite/ scegli e baciale e curvane corona.” Per parole come queste ci lasceremmo impiccare. E si potrebbe ben sussurrarle nell’ora della morte. (Manlio Sgalambro, Del pensare breve).
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Mauro
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Credo che sia inaccessibile alle parole, Shannafra :) da alcuni mesi sto ascoltando la sera, un po' per volta, l'integrale delle interpretazioni di Hogwood delle sinfonie di Haydn e ogni volta dopo le prime note mi "arrendo"
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Mauro
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